mercoledì 9 giugno 2010

Esigenza di lavorare con metodo



Sono in crescita i genitori di bambini di età compresa tra i 4 e i 36 mesi che richiedono un’impostazione delle lezioni di acquaticità che vada oltre il semplice divertimento fine a se stesso e che li “apra” a nuove prospettive di gioco e di coinvolgimento non casuale, da cui emergano graduali ed evidenti evoluzioni acquatiche. Non è più sufficiente intrattenere i bambini con coccole, sorrisi, qualche paperotto e immersione; i genitori leggono, s’informano, navigano in internet, si confrontano e sono sempre più consapevoli delle potenzialità di questa fascia d’età. Desiderano offrire il meglio ai propri figli, ricercano, anche nel settore acquatico, un servizio con guide esperte e preparate che li “istruiscano”sul da farsi.

Fonte: Rivista Happy Aquatics http://www.euroaquatic.it/happyaquatics/

lunedì 31 maggio 2010

Pratica psicomotoria: Aucuturier


La via psicomotoria è la via attraverso cui il bambino esprime, ricerca ed elabora tutta la propria sfera emozionale. Offre un percorso che va dal corpo all'emozione aiutando il bambino ad elaborare il proprio mondo emozionale e a crescere lungo il suo percorso.

Il movimento, l’uso dello spazio, del tempo, degli oggetti, dei giochi, della postura, la tonicità, l’uso della voce, dello sguardo ecc., tutte le produzioni del corpo che in un percorso cognitivo
sono usate per conoscere, sperimentare, per dominare il mondo esterno, nella pratica psicomotoria sono contemporaneamente usate per esprimere ed elaborare il proprio mondo emozionale interno.

La pratica psicomotoria si fonda su tre momenti:
•Mettere il soggetto in condizione di ricevere delle informazioni attraverso le vie sensoriali interne ed esterne.
•Favorire un presa di coscienza di tali informazioni.
•Favorire una elaborazione mentale che implichi una ristrutturazione dell’Io.

Secondo la psicomotricità il semplice “fare movimento” non è produttivo se non viene favorita l’elaborazione mentale successiva, se le sensazioni che derivano dal movimento non diventano rappresentazioni.

Al nido tutte le conoscenze passano attraverso il corpo, riguardano:
Conoscenza del proprio corpo
Conoscenza della realtà (forme, colori, grandezze…)
Conoscenza dei rapporti spaziali e temporali (sopra
sotto, dentro fuori, prima dopo…)
Conoscenza di sé e degli altri

Attività orientate verso lo spazio e gli oggetti quali camminare, correre, saltare e arrampicarsi e attività basate sul disequilibrio (dondolii, corse in cerchio, cadute…).
Il piacere senso motorio crea la connessione tra le sensazioni corporee e gli stati tonico-emozionali del bambino.

Per capire il significato del movimento senso-motorio si deve partire dal movimento
fusionale, che permetterà, da un punto di vista evolutivo, la nascita del movimento stesso inteso come piacere e consapevolezza di agire con il proprio corpo nello spazio e sugli oggetti.



Fonte: Materiale didattico Docente Giuliana Pento Università degli Studi di Padova

domenica 30 maggio 2010

Ruolo del genitore


La collaborazione del genitore è indispensabile, egli riveste un duplice ruolo: un sostegno per il bambino, e suo complice nel divertimento acquatico. Diviene comunque molto importante la tranquillità che i genitori sapranno trasmettere al piccolo.

Il bambino può cavarsela da solo in acqua?
La presenza del genitore in acqua è un punto fermo. L'obiettivo di un corso di acquaticità neonatale con bimbi da 0 a tre anni è l'ambientamento in acqua genitore-bambino per favorire una crescita e uno sviluppo armonioso. L'esperienza in acqua deve soprattutto coinvolgere il corpo, le relazioni e la cultura. Non è importante che il genitore sappia nuotare bene ma il suo atteggiamento. In genere il corso viene svolto in acqua bassa, in completa sicurezza.

Fonte: rivista Happy Acquatics

sabato 29 maggio 2010

Atteggiamento dei genitori

Il successo in acqua del bambino dipende molto dall'atteggiamento dei genitori
  • Partecipazione costante e continua nel tempo delle lezioni.
  • Disponibilità a partecipare attivamente alle attività e ai giochi mettendosi allo stesso livello del bambino e facendosi coinvolgere sia fisicamente che emotivamente.
  • Trasmettere al bambino il proprio entusiasmo e piacere nel frequentare la piscina.
  • Arrivare puntuali alle lezioni, senza fretta e tensione, per potere trasmettere calma e tranquillità al bambino fin dagli spogliatoi.
  • Superare le proprie paure dell'acqua.
  • Avere un atteggiamento di fiducia nei confronti del bambino e delle sue possibilità di riuscire con successo nelle varie attività, senza però avere alcuna aspettativa di risultati immediati.
  • Accettare il bambino con i suoi limiti, le sue paure, i suoi sbalzi d'umore e a volte con le sue giornate particolari.
  • Incoraggiare ed incentivare ogni suo tentativo di partecipazione.
  • Apprezzare ogni minima conquista raggiunta.
  • Lasciarli lo spazio per sperimentare la sua autonomia ma essere sempre disponibili a riaccoglierlo e a rassicurarlo ogni qualvolta ne senta la necessità.
  • Avere un atteggiamento di fiducia nei confronti dell'insegnante.
Fonte: Materiale fornito da una Operatore di Acquaticità Neonatale

giovedì 27 maggio 2010

Lo sviluppo a 24-36 mesi


  • Acquisisce la capacità del controllo degli sfinteri.
  • Coordina più azioni segmentate (ad esempio pedalare e controllare il manubrio, prendere la rincorsa e calciare...).
  • Sperimenta i salti e le capriole.
  • Compie autonomamente semplici azioni sulla propria persona: infila scarpe, toglie i pantaloni, slaccia le cerniere, sfila il cappotto.

mercoledì 26 maggio 2010

Lo sviluppo da 18 a 24 mesi



  • Attività motoria sempre più complessa: sa camminare in avanti, di lato, all'indietro.
  • Prova, sperimenta e si esercita in continuazione.
  • Miglior coordinazione oculo-mano.
  • Riempie, svuota, travasa, solleva, trasporta, spinge, tira, lancia, si arrampica.
  • Ama scarabocchiare. Usa gli oggetti più propriamente. Non mette più tutto in bocca.
  • Vuole correre in discesa e in salita e così pure se è su un mezzo tipo macchinetta senza pedali.

martedì 25 maggio 2010

Lo sviluppo da 14 a 18 mesi



  • Perfezionamento della motricità globale.
  • Maggior sicurezza nel camminare e nel salire e scendere dalle scale.
  • Aumenta l'attività di esplorazione.
  • Impara ad alzarsi da terra senza appigli.
  • Si piega in avanti senza cadere per prendere un gioco.
  • Migliora la motricità fine: vuole scrivere, infilare nei buchi, incastrare e girare le pagine da solo.