martedì 27 aprile 2010

Il corpo e il movimento nello sviluppo globale del bambino


"In ogni gesto c'è dunque la mia relazione col mondo, il mio modo di vederlo, di sentirlo, la mia eredità, la mia educazione, il mio ambiente, la mia costituzione psicologica.

Nella violenza del mio gesto o nella sua delicatezza, nella sua tonalità decisa o incerta c'è tutta la mia biografia, la qualità del mio rapporto col mondo, il mio modo di offrirmi".
Umberto Galimberti


Il corpo e il movimento costituiscono uno dei nuclei fondamentali su cui si struttura l'intero processo di sviluppo del bambino.
La crescita del bambino avviene, fin dai primi giorni di vita, anche attraverso la dimensione corporea e motoria.

Il corpo fin dalla nascita è messo in relazione e comunicazione con il mondo esterno e il bambino comunica essenzialmente attraverso il corpo. Il corpo è sede di investimenti pulsionali e di relazione e la comunicazione del bambino piccolo ha come tramite il tessuto muscolare.
Il dialogo tonico rappresenta la fase primaria e fondamentale della comunicazione con il mondo; questa fase fonda la sicurezza affettiva del bambino. Da essa prende via la dimensione affettiva e relazionale di ogni persona. La componente tonica sta alla base di ogni gesto e caratterizza l'azione.

Lo spazio psicologico di libero movimento (Lewin) è uno spazio fisico dove il bambino può muoversi liberamente senza incontrare barriere o divieti, nel quale il bambino si sente sicuro poiché possiede le capacità giuste per dominarlo, costituito anche dalla possibilità di chiedere aiuto nel caso in cui il bambino si trovi in difficoltà e determinato dalla conoscenza di quei confini tra ciò che si può fare e non si può fare.

Il bambino ha necessità di ampliare il suo spazio psicologico di libero movimento.
Gli adulti che allargano in modo continuativo lo spazio di movimento del bambino sono adulti particolarmente significativi.

Il bambino attraverso il corpo apprende elementi della realtà e agisce su di essi sviluppando la sua intelligenza. Diversi autori fra cui J.Piaget, H.Wallon, J.Bruner e A.Leont'ev evidenziano la relazione tra sviluppo dell'intelligenza e motricità.
Intelligenza e motricità sono legate in modo dialettico. A partire dalle azioni sull'ambiente l'intelligenza pare condizionata dalla motricità ma a sua volta l'intelligenza è anche capace di produrre motricità.

"Esiste uno stretto intreccio tra motricità e pensiero, sia dal punto di vista della storia naturale dell'uomo, sia dal punto di vista ontogenetico, sia dal punto di vista in cui la nostra mente funziona oggi. (...) Il nostro cervello è un enorme archivio di reperti motori, complessi schemi che lo psicologo russo Alexander Lurija ha definito melodie cinetiche per indicarne la complessa fluidità che ognuno di noi mette all'opera nei diversi atti della vita quotidiana". Alberto Oliveiro

Fonte: Materiale didattico Docente Giuliana Pento Università degli Studi di Padova

2 commenti:

  1. ..Ma che bell'argomento!!!Mi sono già aggiunta tra i lettori...aspetto le tue prossime pubblicazioni!!;)

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  2. ciaoooooooooooooo ci sono anche io.....
    se vuoi consigli o altro vieni a trovarmi nel mio blog
    http://www.petheraphy.blogspot.com/
    UN BACIOOOOOOO

    PS: buon lavoro ;)

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